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Milano, prof cinese presa di mira in un treno: “Razzismo in un clima di paura”

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Lala Hu è una ricercatrice e docente di marketing all’Università Cattolica. Nata in Cina, vive a Milano da quando è piccola. In questa città ha studiato e si è laureata alla Cattolica. Dopo il dottorato presso l’Università Cà Foscari di Venezia, è ritornata a svolgere attività di ricerca alla facoltà di Economia.

Spiacevole episodio di razzismo

La donna ha raccontato e denunciato su Twitter uno spiacevole episodio che le è capitato il mese scorso, mentre viaggiava su un treno Frecciarossa diretto a Milano. La sua denuncia social è diventata virale: il post da lei scritto risale a fine Gennaio, quando l’attenzione della gente sul Coronavirus cominciava a diventare molto alta, rasentando la psicosi in alcuni casi.

Ecco il post pubblicato dalla ricercatrice su Twitter: “Sul #Frecciarossa dopo aver tenuto una lezione ad Ancona mi faccio strada per scendere. Alla mia vista due passeggere ridacchiano e fanno commenti. Dico loro che sono ignoranti e dovrebbero vergognarsi. Si meravigliano che io possa capire e ribattere”.

Il post ottiene più di undicimila like e 1500 retweet. Lala Hu è contenta, perché almeno così può lanciare il suo personale messaggio in questo clima di paura dilagante che colpisce la comunità cinese residente in Italia.

Io non sono preoccupata per me o altri che hanno sviluppato anticorpi al razzismo, ma per chi non ha strumenti per difendersi”, ha dichiarato la prof, che ci ha tenuto anche a sottolineare il ruolo delle nuove generazioni. “E’ fondamentale la testimonianza di persone cinesi, studenti, imprenditori, che possano esprimersi in modo chiaro. Gruppi di giovani persino italiani hanno organizzato iniziative per informare e dialogare anche a Napoli, Firenze e Torino”.

Il 20 Febbraio, a Milano, ci sarà la “Notte delle Bacchette”: la metà del ricavato verrà utilizzato per acquistare mascherine per i bimbi orfani cinesi. A promuovere l’iniziativa è l’associazione Aibi, e moltissimi ristoranti e pizzerie milanesi hanno aderito con entusiasmo.

E’ un segnale positivo, questo: il buon cuore e il buon senso non hanno smesso di animare la nostra società che si ritiene civile e globalizzata.

 

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