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È saltato il piano aria del comune di Milano

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Era stato annunciato ostruzionismo e così è stato. È saltato (almeno per questa consigliatura) il piano aria del comune di Milano, il provvedimento su cui Sala e la sua maggioranza avevano eletto come simbolo della transizione ambientale. La minoranza del consiglio comunale è riuscita a far saltare il banco grazie ai 300 emendamenti presentati. Non solo, fondamentale per il blocco è stato anche il “jolly”, previsto dal regolamento, che permette di scegliere una delibera all’anno dove non è possibile contingentare i tempi di discussione.

Una cascata di emendamenti, tempi di discussioni infiniti, un orizzonte temporale oggettivamente breve e delibere più urgenti (entro settembre Palazzo Marino deve approvare l’assestamento di bilancio) sono stati il mix che ha fatto andare in soffitta il documento.

Cos’è il piano aria del comune di Milano

Il piano aria del comune di Milano è un documento di visione strategica per l’adeguamento della città di Milano che prevede il raggiungimento, nell’arco del periodo 2021 – 2050, dell’azzeramento delle emissioni di carbonio e dei gas clima alteranti.

Tra gli obiettivi del Piano c’è il rientro nei valori limite delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici Pm10, Pm2.5 e Nox (polveri sottili e ossidi di azoto) fissati dalla direttiva dell’Unione Europea; la riduzione delle emissioni di Co2 (anidride carbonica) del 45% al 2030 e la trasformazione del capoluogo lombardo in una Città Carbon Neutral al 2050; il supporto al contenimento dell’aumento locale della temperatura al 2050 entro i 2°C, mediante azioni di raffrescamento urbano e riduzione del fenomeno dell’isola di calore in città.

Fonte: MilanoToday

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