Alle 12 di mercoledì 16 dicembre il governo si riunisce per decidere sul Natale, con la forte ipotesi di un inasprimento delle misure attualmente in vigore.
A chiedere, innanzitutto, sono gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, secondo i quali le restrizioni previste in particolare nelle zone gialle non sarebbero sufficienti per contenere i contagi nel periodo delle feste: su spostamenti e aperture di bar e ristoranti, i tecnici suggeriscono limitazioni da zona arancione o rossa.
Una richiesta che divide il governo, con due correnti di pensiero: chi sposa la linea dura, come il ministro della Salute Speranza, e chi, come il premier Conte, sarebbe per dei ritocchi a quanto deciso a inizio mese.
L’ipotesi sulla quale sta ragionando l’esecutivo sarebbe quella di un lockdown dal 24 dicembre al 6 gennaio: negozi chiusi (con le solite eccezioni, tra le quali alimentari e farmacie), ristoranti attivi solo per asporto e domicilio, divieto di spostamento nel Comune.
Possibili alternative la chiusura di negozi e ristoranti nei festivi e prefestivi, dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio, o misure alternate da zona arancione nei prefestivi e rossa nei festivi.
Anche il tema della scuola è tornato di prepotente attualità: se l’idea iniziale era quella di far tornare in classe gli studenti delle superiori il 7 gennaio, ora la situazione potrebbe variare, già a partire da un anticipo delle vacanze natalizie al 21 dicembre.
Fonte: BergamoNews