A che cosa serve spendere un sacco di soldi pubblici per digitalizzare i servizi se, poi, questi servizi sono scarsamente accessibili e occorre comunque rivolgersi agli sportelli fisici? Circa due anni di emergenza covid hanno mostrato che, in alcuni casi, anche se non in tutti, le pubbliche amministrazioni sanno essere resilienti e rispondere alle esigenze pandemiche (distanziamento sociale, lockdown vari e così via) semplificando le procedure, utilizzando le piattaforme online e avvicinandosi ai cittadini. Tuttavia, qualche volta si notano ancora degli inciampi.
Devo cambiare il medico di medicina generale perché quello che mi ha assistito per un paio di decenni va in (meritata) pensione. Sapendo che, attraverso il fascicolo sanitario elettronico di Regione Lombardia, è possibile effettuare il cambio del medico online, accedo al servizio, speranzoso di risolvere la questione con qualche click. Il primo messaggio che appare nella pagina del cambio del medico non è ben augurante: “Puoi cambiare il medico di medicina generale. In questo periodo di emergenza per il Covid-19, sono mostrati solo i medici che possono essere scelti con la modalità online. Per conoscere ulteriori medici, occorre rivolgersi presso uno sportello di Scelta e Revoca della Asst di competenza”.
Un solo medico nella mia zona
Capisco subito l’antifona. Suona purtroppo come un modo elegante per dire che dovrò quasi necessariamente recarmi allo sportello. Spero però di sbagliarmi, ovviamente, e procedo selezionando il mio comune e il mio municipio di residenza (municipio 7). Risultato? Un solo medico disponibile. Non è nemmeno troppo lontano da casa mia e, tutto sommato, gli orari segnalati per gli appuntamenti sono piuttosto comodi. Piccolissimo particolare: ha 70 anni, è più anziano del mio medico che sta andando in pensione. Quindi sarà prossimo alla pensione anche lui, suppongo. E poi il fatto che ci sia solo un medico in un municipio milanese, che significa oltre 100 mila abitanti in un territorio piuttosto vasto, mi appare assurdo. E se vivessi a chilometri e chilometri di distanza? E se fossi anziano e magari con mobilità ridotta?
Nota a margine: è ovvio che un servizio online di scelta del medico sia utile soprattutto alle categorie più fragili, perché io, ancora giovane e in ottima salute, posso tranquillamente recarmi allo sportello e sopportare un po’ di coda.
Pochi a Milano
Decido di analizzare la situazione nel resto della città, selezionando altri municipi, partendo dal primo, quello del centro storico: nessun medico disponibile. Provo con il municipio 2, e qui va un po’ meglio: i medici sono cinque. Stesso numero per i municipi 3, 4 e 5. Col municipio 6, i medici tra cui scegliere sono due. Nessuno nel municipio 8, di nuovo cinque nel municipio 9. Dunque, in totale, a Milano si possono attualmente scegliere online ventisette medici di medicina generale. Sicuramente non sono gli unici disponibili, anche perché due municipi ne sono totalmente sguarniti e di altri si contano le disponibilità nelle dita di mezza mano.
E la “fiducia” tra medico e paziente?
Che fare? Potrei scegliere l’unico che il sistema mi consente di selezionare nella mia zona. Consapevole che, data l’età, quasi 70 anni, a breve dovrei sceglierne un altro. Un sistema, questo, che contraddice il ‘mantra’ secondo cui con il medico di famiglia si instaura un rapporto di fiducia: online ne posso scegliere uno solo, quindi il ‘primo che capita’, senza sapere nulla di lui e con la certezza che presto dovrò sceglierne un altro ancora.
Fonte: MilanoToday