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Milano Pride, da oggi le giornate clou: sabato torna la parata con festa finale

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Entra nel vivo la due settimane del Milano Pride, che avrà il motto “Diritti senza conflitti” tratto da una frase del fondatore di Emergency Gino Strada, il quale sosteneva che “i diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi”.

Da oggi torna ad animarsi anche la Pride Square nel cuore di Porta Venezia. Con tre piazze: largo Bellintani, piazzale Lavater e piazza Francesca Romana. Tra gli incontri di questa sera, “I diritti LGBT+ oltre la cortina di ferro”, un focus sullo stato dei diritti, ma anche sull’attivismo e il lavoro delle associazioni, nei Paesi dell’ex blocco sovietico. Sempre stasera Giorgio Bozzo, autore del podcast “Le Radici dell’orgoglio”, intervista Riccardo Rosso, uno dei partecipanti alla prima manifestazione pubblica del movimento italiano anti-omofobia, che si tenne il 5 aprile 1972 a Sanremo. Si tratta infatti dell’altro argomento centrale del Milano Pride di quest’anno, a cinquant’anni della prima manifestazione in Italia in difesa dei diritti degli omosessuali. Domani sera, invece, in piazza Francesca Romana si tornerà a parlare del Ddl Zan. Con “Diamo all’Italia una legge contro l’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia”, con la partecipazione delle senatrici Simona Malpezzi del Pd e Alessandra Majorino del Movimento Cinque stelle.

L’evento clou, però, come sempre, è previsto sabato, quando torna la parata in presenza da piazza Duca d’Aosta all’Arco della Pace. Cambia, però, il percorso che attraverserà le vie della città. Il concentramento sarà come negli anni precedenti in via Vittor Pisani alle 14, di fronte alla Stazione Centrale. Il corteo proseguirà lungo via della Liberazione, via Melchiorre Gioia, raggiungerà piazza XXV Aprile, i Bastioni di Porta Volta e viale Elvezia. Da qui la parata si snoderà poi in viale Giorgio Byron e viale Francesco Melzi d’Eril per imboccare l’ultimo tratto di corso Sempione e concludersi in Arco della Pace. Con il doppio spettacolo.

Fonte: Milano la Repubblica.it