L’inchiesta sui fondi della Lega incassati a titolo di rimborsi elettorali (circa 49 milioni di euro) si allarga. Il pubblico ministero di Genova che conduce l’indagine ha iscritto nel registro degli indagati l’assessore all’autonomia e alla cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli. L’accusa nei suoi confronti è di riciclaggio.
L’ipotesi di reato discende da una serie di perquisizioni effettuate di recente a Monza, Milano e Lecco e presso gli uffici dell’Associazione Maroni Presidente, che vede alla Presidenza proprio l’assessore Galli.
Inoltre l’inchiesta compiuta dalla Procura di Genova sui rimborsi elettorali che la Lega avrebbe avuto grazie alla falsificazione di resoconti e bilanci tra il 2008 e il 2010, ha condotto all’assessore regionale, che avrebbe compiuto atti rientranti nell’ipotesi del riciclaggio.
La Lega sta restituendo a rate la cifra di 49 milioni di euro sottratta indebitamente allo Stato, e Galli sarebbe indagato proprio per presunto riciclaggio di tali fondi.
Immediata la replica su Facebook da parte dell’ex Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni: “In merito alle indagini che riguardano un’associazione che porta il mio nome (creata per le elezioni regionali del 2013) preciso di non aver mai avuto in essa alcun ruolo gestionale né operativo. Sono tuttavia certo della correttezza della gestione da parte del presidente e dei consiglieri“.