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Ismail dal Gambia in Italia: ora è un modello e sfila per Armani

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Ha attraversato il mare su un barcone abbandonando il suo paese, il Gambia, per raggiungere il nostro Paese e condurre un’esistenza migliore. Ismail, 21 anni, ha pagato la cifra assurda di mille euro per assicurarsi un posto sul barcone, insieme ad altre 110 persone. Nel viaggio della speranza, durato cinque giorni, ha visto alcuni bimbi piccoli morire di stenti. Tutto questo dopo aver faticosamente attraversato il deserto, fino alla Libia.

«Sono scappato che non avevo nulla con me. In Senegal ho lavorato per tre mesi, sempre per guadagnarmi quanto mi serviva per guadagnarmi i soldi e un’altra tappa del viaggio. In Libia pensavo sarei rimasto di più, ma c’era la guerra e sono finito in carcere tre volte», racconta.

Poi, in Italia, in Sicilia, qualcuno si accorge di lui. Una ragazza gli propone di sfilare in passerella. «Ovviamente non sapevo nemmeno cosa fosse il mondo della moda. Era la cosa più lontana da me. Ricordo bene il giorno che mi ha cambiato la vita: entravo con gli occhi sbarrati negli uffici della «Why Not», l’agenzia che da quel giorno pensa a tutte le mie esigenze e mi procura i contatti per le grandi sfilate. È bello che qualcuno si prenda cura di te».

Ismail non passa certo inosservato: ha un fisico scultoreo e il portamento adatto per indossare abiti in passerella. «Nel mio futuro voglio conquistare le grandi passerelle per dimostrare che la bellezza vince su tutto, soprattutto sul razzismo che sta piegando questa società»: in queste parole è racchiusa la sua forte voglia di riscatto.

A Milano, dove lavora, vive con un collega, ed è soddisfatto perché ha anche trovato degli amici. «La storia che ho vissuto mi ha insegnato ad essere positivo. Voglio continuare a viaggiare e scoprire il mondo. ora che posso farlo», dice.

Oltre a fare il modello (sfila spesso per grandi stilisti come Armani), Ismail è anche un bravo cuoco e cameriere. I soldi che guadagna lavorando in un ristorante li manda a casa sua. Ora anche sua sorella comincia a sognare il mondo della moda, ma Ismail è preoccupato: “Per ora è meglio che non si muova. Il viaggio è troppo pericoloso».

 

 

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