Nella giornata di oggi un’ondata di proteste ha coinvolto diverse carceri in Italia, da Nord a Sud. A San Vittore stamattina la manifestazione dei detenuti ha provocato disordini e incendi. Ci sono stati scontri tra le forze dell’ordine e gruppi che si sono scagliati contro gli agenti a sostegno dei detenuti in rivolta.
Tutte le strade intorno al carcere milanese sono state chiuse, e tutt’ora c’è un via vai continuo di mezzi di forze dell’ordine per evitare altri incidenti. Circa venti detenuti sono saliti sui tetti dell’edificio, mentre dalle finestre fuoriusciva del fumo (forse provocato dal rogo di alcuni materassi). Per domare i roghi, visibili anche dall’esterno, sono intervenuti i vigili del fuoco.
I carcerati del San Vittore chiedono più tutela per preservare la loro salute e contestano le restrizioni di visite e modalità di contatto con i familiari attraverso telefono o video, previste dal decreto ministeriale a causa del coronavirus.
Alcuni detenuti urlavano, tra le altre frasi, anche “Qui ci sono casi di coronavirus”. In tarda mattinata, alcuni di essi sono risaliti sul tetto ed hanno esposto uno striscione con la scritta: “Indulto”. Evidentemente è questa la loro richiesta più urgente e pressante. All’ultimo piano dell’edificio milanese è apparsa un’altra scritta: “Libertà”.
Per sedare la rivolta in maniera diplomatica e riportare la situazione alla normalità sono arrivati sul posto da alcune ore anche il Questore di Milano Bracco e il pm Alberto Nobili.