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A Milano sono in aumento i nuovi poveri: in migliaia chiedono aiuto alla Caritas

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La pandemia ha mietuto vittime umane, ma le conseguenze sull’economia sono altrettanto gravi. A Milano si contano migliaia di nuovi poveri, ossia persone che fino a poco tempo fa avevano un lavoro dignitoso e che poi, a causa dell’emergenza Coronavirus, si sono ritrovate disoccupate e prive di qualsiasi sostegno economico.

Rider, colf, artigiani, camerieri e lavoratori in nero sono soltanto alcune delle categorie che, per sopravvivere, si sono rivolte alla Caritas Ambrosiana nei mesi del lockdown ed ancora adesso.

Il direttore della Caritas di Milano, Luciano Gualzetti, ha espresso preoccupazione circa il numero dei nuovi poveri che rischia di far esplodere tensioni sociali in città da un momento all’altro. “Se esplode la rabbia dei poveri, le conseguenze potrebbero essere drammatiche”, ha detto.

Il dubbio è che, quando gli ammortizzatori sociali finiranno, altre fasce della popolazione potrebbero cadere in povertà, privi di qualsivoglia tutela economica e sociale. Gli operatori della Caritas Ambrosiana mettono anche in guardia circa la possibilità che i nuovi poveri cadano nelle mani della criminalità organizzata.

C’è un’intera fascia di popolazione che, prendendo adesso soldi in prestito, potrebbe ritrovarsi tra qualche mese a dover chiedere aiuto per sopperire alla mancanza di liquidità.

Le conseguenze della pandemia sulle persone più deboli e fragili dal punto di vista economico e sociali saranno pesanti ancora per due o tre anni.