Monza, come tutta la Lombardia, da domenica 13 dicembre sarà “zona gialla” e con il cambiamento della collocazione della regione nella fascia di rischio epidemiologico individuata come più bassa si allenteranno misure, divieti e restrizioni. L’annuncio è stato dato nella giornata di mercoledì dal governatore lombardo Attilio Fontana: dopo il vertice del Comitato Tecnico Scientifico che venerdì analizzerà i nuovi dati relativi all’emergenza sanitaria, il ministro della Salute Roberto Speranza dovrebbe firmare la nuova ordinanza che verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale sabato e sarà in vigore appunto da domenica 13 dicembre.
Il sindaco di Monza: “Buona notizia ma emergenza non è finita”
“È una buona notizia che attesta i notevoli passi avanti che il nostro territorio ha compiuto, i risultati incoraggianti delle scorse settimane ne sono la prova dove abbiamo avuto un deciso rallentamento della curva dei contagi” ha commentato il sindaco di Monza Dario Allevi. Per la giornata di mercoledì sono stati 106 i nuovi casi accertati in provincia di Monza e Brianza mentre a Monza città i nuovi positivi emersi sono stati 26: numeri in forte riduzione rispetto alle cifre delle scorse settimane che alle volte supervano il centinaio di unità giornaliere.
“Negli ultimi giorni, in particolare, si è ridotto di molto il rapporto tra tamponi positivi rispetto al totale di quelli eseguiti, che si attesta attorno al 10%; inoltre è in continua discesa il famoso RT, l’indice di contagio, che nella nostra provincia ora è a 0,79” ha aggiunto Allevi. Negli ospedale della Asst di Monza (San Gerardo e Desio) restano 324 le persone covid positive ricoverate, 33 di queste in terapia intensiva.
“A costo di ripetermi, tuttavia, ricordo ancora che l’emergenza non è finita e che per consolidare questi risultati serve l’impegno costante di ciascuno di noi anche se siamo tutti un po’ stanchi” ha concluso.
Cosa cambia tra zona arancione e zona gialla (le faq)
Spostamenti
Spostarsi fuori dal proprio Comune non sarà più vietato, né si dovrà più portare con sé un’autocertificazione quando ci si muove. Rimane però in vigore il coprifuoco: gli spostamenti sono consentiti solo dalle 5 alle 22. Durante il coprifuoco ci si può spostare solo per comprovati motivi di lavoro, salute e necessità. Rimane comunque la raccomandazione di limitare i propri spostamenti a quelli necessari.
Nel periodo dal 21 dicembre 6 gennaio, però, come stabilito dall’ultimo Dpcm, sono vietati tutti gli spostamenti tra Regioni anche per raggiungere le seconde case. “A Natale, Santo Stefano e primo gennaio – come ha annunciato il premier Giuseppe Conte – sono anche vietati gli spostamenti da un comune all’altro”.
Il transito nelle aree rosse o arancioni – come specificato nelle Faq del governo – è consentito liberamente (dalle 5 alle 22) se si è diretti in altri territori che si trovino in zona gialla, senza necessità di motivazione. È invece possibile raggiungere una zona rossa o arancione solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Negozi, ristoranti e centri commerciali
I negozi, già riaperti con il passaggio a zona arancione, rimangono naturalmente in attività. La grossa novità riguarda invece bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie che potranno finalmente riaprire, ma soltanto dalle 5 alle 18 (possibile effettuare il servizio di asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario). Restano chiusi invece nei giorni festivi e prefestivie medie e grandi strutture di vendita, gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati ad eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.
Trasporti, scuola, sport e cultura
Sui mezzi pubblici ci continua a viaggiare con il 50% di capienza (ad eccezione dei trasporti scolastici). Nelle scuole superiori e professionali la didattica continuerà ad essere a distanza fino al 7 gennaio, data a partire dalla quale, come stabilito dal ‘Dpcm Natale’, queste scuole potranno riaprire. Ancora chiuse anche le università; mentre rimangono ovviamente aperte tutte le altre scuole di ordine e grado. Anche in zona gialla mostre e musei restano inaccessibili. Restano chiusi, inoltre, anche cinema, teatri, centri ricreativi e sociali, palestre, piscine, sale giochi, sale scommesse, bingo. Riaprono i centri sportivi dove però è consentito allenarsi solo all’aperto e rispettando il distanziamento (rimane vietato lo sport di contatto).
Fonte: MonzaToday