Home ATTUALITA’ I rider saranno assunti come dipendenti con un contratto a tempo indeterminato

I rider saranno assunti come dipendenti con un contratto a tempo indeterminato

330

Ferie, malattie, paghe orarie con un limite minimo fisso e turni prestabiliti. In una parola: un contratto. Svolta storica nel mondo dei rider, con Just Eat – tra le piattaforme più note e più utilizzato – che ha annunciato l’assunzione entro fine anno di circa 4mila rider.

La società, stando a quanto riferito in una nota, “sta attualmente implementando un modello di assunzione per il business del delivery per i ristoranti che non hanno il servizio di delivery proprietario. In questo contesto, la consociata italiana di Just Eat e le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti hanno raggiunto un accordo per il primo contratto collettivo aziendale per inquadrare i rider nel Ccnl del settore logistica, trasporto, merci e spedizioni che sarà applicato a tutti i rider dipendenti”.

In sostanza le ragazze e i ragazzi che consegnano cibo a domicilio saranno paragonati ai lavoratori della logistica. “Costruito su misura dei rider e frutto di un dialogo costruttivo tra azienda e sindacati, l’accordo è stato sviluppato partendo dalle condizioni previste dal Ccnl e adattato per riflettere le esigenze specifiche del mercato del food delivery, diverse da quelle di operatori tradizionali”, ha sottolineato Just Eat.

Il contratto per i rider di Just Eat

Le prime assunzioni sono partite da Monza, una quarantina circa. Ora sarà la volte di altre 22 città italiane, tra cui – stando a quanto annunciato qualche giorno fa – Milano, dove sono previsti un migliaio di contratti e un hub per le bici dei rider.

Ai rider vengono garantite le tutele tipiche del lavoro subordinato – previdenza, sicurezza sul lavoro, ferie, diritti sindacali – e il contratto sarà di “lavoro subordinato a tempo indeterminato con la previsione di un modello part-time costruito sulle esigenze del lavoratore e la possibilità di usare contratti flessibili entro limiti prestabiliti”, hanno spiegato da Just Eat.

E ancora: saranno previste “forme e tutele aggiuntive in favore dei rider per garantire standard di protezione migliorativi rispetto a quelli minimi legali come le coperture assicurative aggiuntive e i premi di risultato”.

9 euro all’ora, ferie e malattie

Il contratto – si legge nella nota – “prevede l’applicazione di festività, lavoro straordinario, ferie, malattia, maternità paternità secondo quanto regolamentato dal Ccnl. La retribuzione segue le tabelle previste dal Ccnl con un compenso orario che di norma non sarà inferiore a 9 euro sino alla maturazione di un’anzianità lavorativa della durata complessiva di due anni. Ad un salario orario di partenza di 8,50 euro si aggiunge infatti il premio di risultato di 0.25 euro a consegna e l’accantonamento del Tfr, oltre alle eventuali maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno”.

“Con diversi regimi orari di part time, da 10, 20 o 30 ore, i turni vengono pianificati mediante un’app dove il rider dà la sua disponibilità per la settimana successiva e Just Eat, considerando la preferenza, procede alla pianificazione della settimana lavorativa”, hanno spiegato dall’azienda.

“Sono previste inoltre indennità a titolo di rimborso chilometrico per l’utilizzo del proprio mezzo per le consegne, ciclomotore o bicicletta, e l’applicazione piena e integrale delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza e consegna di tutti i Dpi previsti dalla normativa vigente, dotazioni di sicurezza gratuite fornite da Just Eat come casco, indumenti ad alta visibilità e indumenti antipioggia e zaino per il trasporto del cibo, oltre a igienizzanti e mascherine anti-Covid. Inoltre – ha proseguito la società di delivery – in aggiunta alle coperture assicurative fornite dagli istituti di previdenza ed assistenza pubblici a tutti i dipendenti sarà fornita un’assicurazione nel caso si verifichi un incidente grave sul lavoro”.

“Una giornata storica”

“Siamo soddisfatti del risultato positivo che testimonia la comune volontà di approcciare in modo costruttivo e sostenibile un settore in crescita a vantaggio di tutti gli attori di questa industry: rider in primis ma anche ristoranti e operatori come Just Eat”, il commento di Daniele Contini, country manager di Just Eat in Italia.

“È stato fatto un grandissimo lavoro da entrambe le parti di dialogo, ascolto e comprensione delle reciproche esigenze, e grazie alle linee guida concordate, oggi vengono garantite ai rider ulteriori tutele e sicurezza e alla nostra realtà la compatibilità del nuovo Ccnl del settore logistica, trasporto, merci e spedizione con l’assetto economico dell’azienda, e quindi la conseguente sostenibilità dell’industry”, gli ha fatto eco Davide Bertarini, responsabile del business delivery di Just Eat.

Gioia e soddisfazione anche degli stessi rider. Deliverance Milano, un collettivo molto attivo nella lotta per i diritti dei fattorini – e protagonista dell’ultimo sciopero – ha parlato di una “giornata storica per tutto il movimento rider a pochi giorni dalla più grande mobilitazione nazionale mai vista nel settore che ha avuto un ruolo imprescindibile anche sul risultato strappato in questo rush finale”

Fonte: MilanoToday