L’uomo era stato condannato per guida in stato d’ebbrezza e non aveva pagato l’avvocato che, quindi, aveva smesso di seguire il suo caso, non chiedendo l’usuale sospensione della pena.
on aveva pagato il suo avvocato che, quindi, in seguito alla condanna per guida in stato d’ebbrezza, non aveva proceduto con la richiesta di sospensione della pena (sei mesi di reclusione). Per questo motivo, dodici anni dopo, un uomo è finito in carcere per espiare la condanna.
E’ successo a Giussano. Protagonista un uomo di cinquantaquattro anni che, una sera di dodici anni fa, incappò in un controllo stradale a Carate Brianza. Il test dell’alcol diede risultato positivo: l’uomo si ritrovò con la sospensione della patente una condanna a sei mesi per guida in stato d’ebbrezza. Non pagò l’avvocato: il professionista non continuò a seguire il suo caso e in particolare non chiese (come è d’uso) la sospensione della pena.
Dodici anni più tardi, la seconda parte della vicenda: l’uomo si trovava in un pub di Giussano, sabato sera, a bere qualcosa con alcuni amici. I carabinieri di Seregno sono entrati per un normale controllo ma, incrociando i dati, hanno ‘scoperto’ la vecchia condanna per il cinquantaquattrenne e l’hanno portato in caserma per gli accertamenti del caso. Formalmente la pena non è mai stata sospesa per cui va scontata: così la nottata per l’uomo è terminata nel carcere di Monza.
Fonte: MilanoToday