Il sit-in dei Sentinelli contro il nuovo esecutivo Meloni, “che rischia di portarci indietro nel tempo”.
n centinaia si sono radunati in piazza Fontana, sabato pomeriggio, per la prima manifestazione contro il governo Meloni. Il sit-in è stato organizzato dai Sentinelli con il titolo di “Resistiamo”. Si sono viste molte bandiere arcobaleno e tutti indossavano qualcosa di rosso. “Dio è donna, patria è il mondo intero, la famiglia è arcobaleno”, è lo striscione che capeggiava sotto al palco. Un coro femminile si è esibito in “Bella ciao”.
“Il governo del Paese non è un esercizio di potere neutro né neutrale. Ha un indirizzo politico e un orientamento ideologico chari, perfettamente rappresentati dalle storie politiche dei ministri che lo compongono. La nostra mobilitazione è una risposta a questo: con la visione che questa gente esprime, ancora prima che nelle azioni (che ovviamente saranno conseguenti), non eravamo, non siamo e non saremo d’accordo. E la democrazia, visto che la cita, è anche tutela delle minoranze e di chi la pensa diversamente. E questo è quanto”, ha scritto l’associazione laica e antifascista che ha organizzato l’evento.
Nel corso degli interventi sul palco molti hanno espresso preoccupazione per quello che potrebbe accadere in futuro: progressiva cancellazione di tutti i diritti lgbt “raggiunti faticosamente fino a oggi”. “La Russa e Fontana, presidenti di Camera e Senato, sono segnali inquietanti” ha detto il promotore dei Sentinelli Luca Paladini.
Fonte: MilanoToday