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Milano, la protesta delle lavoratrici negli hotel di lusso

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In una Milano caratterizzata da eventi di respiro internazionale come la Fashion week, insieme all’allerta per il coronavirus si fa strada la protesta di chi lavora negli hotel a cinque stelle della città meneghina. Le donne addette in queste catene di alberghi di lusso denunciano condizioni di vera e propria schiavitù. In genere sono impiegate presso cooperative che forniscono questi tipi di servizi e il loro lavoro giornaliero consiste nel pulire le camere.

Le lavoratrici ora vogliono far sentire la propria voce, dichiarando apertamente il dissenso nei confronti di chi permette condizioni simili di lavoro. Anche se il presidio è stato annullato a causa del coronavirus, le donne fanno arrivare il loro messaggio attraverso l’attività dei sindacati del settore.

La Filcams spiega che uno dei problemi è la temporizzazione in questi impieghi, un fenomeno che è simile al lavoro a cottimo. Alle donne impiegate nelle cooperative di servizi viene assegnato un numero di camere di solito più alto se messo a confronto con le ore lavorate. Il tempo extra da loro impiegato per le pulizie non viene conteggiato. C’è anche il precariato selvaggio e i contratti pirata, che rendono questo tipo di impiego ancora più disumano.

In sindacati chiedono al più presto un tavolo di concertazione cui partecipi la Prefettura e l’Ispettorato del Lavoro, per risolvere questo problema drammatico.

 

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