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La Filarmonica della Scala per l’Ucraina: prova aperta di raccolta fondi

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La Filarmonica della Scala per l'Ucraina: prova aperta di raccolta fondi

La Filarmonica del Teatro alla Scala ha organizzato una prova aperta straordinaria con l’obiettivo di raccogliere fondi che verranno devoluti all’Unhcr, agenzia Onu per i rifugiati, impegnata ad assistere in questi giorni i profughi dall’Ucraina. L’appuntamento a teatro è per domenica 20 marzo 2022, alle 18.30. Sul podio Fabio Luisi condurrà l’esecuzione della Sinfonia n.8 di Anton Bruckner. I biglietti per assistere alla prova aperta sono in vendita e costano da 5 a 35 euro. Oltre al prezzo del biglietto si potrà devolvere un ulteriore contributo volontario a sostegno di Unhcr.

La fuga degli ucraini dalla guerra voluta dalla Russia potrebbe diventare la più grande crisi di rifugiati verificatasi in Europa nel XXI secolo. “Attraverso la formula della prova aperta, che unisce grande musica e solidarietà, la Filarmonica ha scelto di esprimere la propria vicinanza nei confronti del popolo ucraino e di contribuire a sostenere concretamente chi fugge dal conflitto”, si legge in una nota della Filarmonica.

Il funzionario dell’Unhcr a Medyka

“Ai bambini diciamo che stiamo facendo un viaggio e che papà non può venire, ma che presto ci raggiungerà”. Così le mamme ucraine tentano di spiegare il conflitto in corso nel paese ai bambini, divenuti anch’essi inconsapevoli rifugiati di guerra. A raccontarlo è Kris Melzer, funzionario dell’Unhcr (l’agenzia Onu per i rifugiati), che alla frontiera polacca di Medyka si sta occupando dell’imnpatto psicologico che l’invasione russa sta avendo sui più piccoli.

“Qui al confine i medici che si prendono cura dei rifugiati sono molto preoccupati delle conseguenze emotive del conflitto sui bambini – spiega Melzer ai microfoni di Today – Il grado di consapevolezza che hanno della guerra dipende sicuramente dall’età, ma per quelli più piccoli è impossibile comprendere cosa sta succedendo. Per questo motivo le madri dicono loro che stanno facendo un viaggio, facendo sì che per loro diventi una sorta di avventura. Non oso immaginare cosa si portino dentro queste donne che, oltre ad aver lasciato i propri mariti, si ritrovano a dover spiegare ai propri figli cosa sta accadendo”.

Fonte: MilanoToday

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