Home ATTUALITA’ Chi sono i milanesi che girano con annaffiatoi e taniche

Chi sono i milanesi che girano con annaffiatoi e taniche

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Si tratta dell’iniziativa ‘BagnaMi’, organizzata per salvare le giovani piante di ForestaMi dalla siccità.

In gruppo di milanesi si aggira per la città con taniche piene di acqua e annaffiatoi. Si tratta dell’iniziativa ‘BagnaMi’, organizzata per salvare le piante più giovani, comprese quelle messe a dimora dal progetto ForestaMi.

La campagna è stata lanciata attraverso la pagina Facebook dal titolo eloquentemente critico, ‘ForestaMi e poi DimenticaMi?’, amministrata da Adriana Berra, tra i fondatori della Civica AmbientaLista e attivista in diversi comitati civici milanesi tra cui ‘Salviamo il Parco Bassini’, oggi tra i promotori della campagna ‘BagnaMi’ e famoso per aver cercato di impedire al Politecnico di Milano di costruire il suo nuovo dipartimento di Chimica proprio sul parco, distruggendo i suoi 6 ettari di verde profondo e abbattendo una trentina di grandi alberi.

Sulla pagina ‘ForestaMi e poi DimenticaMi?’, il post di lancio della campagna BagnaMi spiega: “Parecchi cittadini, già da qualche estate, hanno preso l’abitudine di bagnare gli alberelli neo-piantumati (che hanno bisogno costante di acqua, o rischiano seriamente di morire) con bottiglie, annaffiatoi o taniche riempiti alle fontanelle pubbliche. Quest’anno la siccità conclamata non permette proprio di sprecare acqua. Ecco allora un’idea veramente ecologista: tenere da parte l’acqua usata in casa ancora usabile per bagnare le piante e conservarla in recipienti che poi si caricano su bici o auto, o un carrello della spesa”.

Il post fornisce anche precise indicazioni su come bagnare gli alberelli, tra cui: “Per aiutarli a sviluppare radici che scendono in profondità, irrigateli con parecchi litri di acqua un paio di volte la settimana, piuttosto che tutti i giorni con poca acqua” e termina con un’esortazione: “Se tutti la facciamo diventare un’abitudine, salveremo tanti
alberelli. Anche – o soprattutto – quelli di ForestaMI che una volta piantati finiscono spesso dimenticati”.

Fonte: MilanoToday